L’indagine filosofica di Paola Saporiti si è intrecciata questa volta con il mondo dei giovani, cercatori della società aperta.

Su che cosa si fonda la società aperta? Ci sono valori forti nel mondo odierno, il mondo della società liquida? Una ricerca filosofica dallo stile personalista può sottolineare alcuni punti nodali.

Si tratta, per esempio, del valore della relazione, fatta di ascolto, di tempo, di capacità di immedesimazione. Una relazione pensata non come un fatto occasionale, presente quando provenga da una scelta arbitraria, ma quasi habitus, tessuto, natura.

Si tratta, ancora, del valore della comunità delle donne e degli uomini, intesa non come il risultato di una aggregazione di chi si piace, ma come il cammino di tutti coloro che appartengono per nascita alla comunità umana. Di tutti, proprio di tutti. Delle persone.

Questi temi filosofici sono anche i temi di un nuovo modello di giustizia, la restorative justice, praticata in modo stabile e ormai consueto in alcuni paesi come Sudafrica, Australia, Austria, Belgio, Germania, Nuova Zelanda. Presente anche il Italia, in quelle forme di approccio al reato e alla riparazione che passano dalla mediazione penale.

Paola ha provato a trovare sinergie tra le risorse dei giovani e le attese dei contesti esplorati. Tra le iniziative fresche ed empatiche delle ragazze e dei ragazzi e il mondo difficile di chi, a causa dei suoi reati, è affidato alla giustizia.

Ne sono nati percorsi di conoscenza e di comprensione; si sono chiarite visioni del mondo.

Le esperienze che i giovani hanno vissuto sono cominciate dai Cafè Philò e sono poi giunte alla riflessione sui diritti e sulle parole della cittadinanza responsabile, quelle stesse parole che sono della filosofia.

Concetti come: comunità educante, diritti senza distinzioni, perdono difficile, società aperta, appunto.

Un video, realizzato lungo i giorni e i mesi del percorso, è la narrazione del cammino esistenziale compiuto, un cammino di filosofia pratica che ha messo “la” persona sempre al centro.

“Oltre i confini”, un percorso sui temi della restorative justice